SYNOPSIS CORTO

È possibile volare come un uccello?
Ciò che fa sognare è di essere in mezzo agli uccelli migratori in volo e di migrare con loro. Diventare completamente un uccello è questo il soggetto di nostro film con la realtà virtuale e un’immersione totale nel Regno degli uccelli, insieme a Christian Moullec.

Groupe d'oies cendrées en pleine migration

Talvolta si può vedere nel cielo passare uno stormo di uccelli migratori accompagnato d’un ultraleggero bianco. L’uomo nel cielo si chiama Christian Moullec. È stato il primo ad iniziare uccelli a seguirlo dietro la sua macchina volante al fine di impararli un nuovo percorso di migrazione, meno pericoloso per la loro sopravvivenza. Ecco come permise 30 giovane oche nane dalla Scandinavia di migrare accanto a lui in Germania piuttosto che sulle rive del Mar Nero dove i cacciatori decimavano la specie.

Questa storia è un viaggio nel paese degli uccelli migratori molto vicino a colui degli uomini tra i suoni della fattoria con molteplici voliere che ospitano oche selvatiche, oche facciabianca, oche collorosso, gru della Manciuria, germani reali, damigella di Numidia, gru coronata e cigni cantanti.

Christian Moullec segue vere migrazioni nelle quale si insinua. Suoi incontri con « uomini uccelli » ma sulla terra sono degli ornitologi, delle associazioni per la protezione, appassionati di uccelli che gli permettono di approfondire le sue conoscenze e le sue relazioni con questi incredibili migratori.

Plan rapproché de Christian Moullec en plein vol sur son ULM

La Francia è un incrocio dei correnti migratori… Grazia alla sua posizione geografica strategica, alla diversità degli ambianti naturali e ai correnti d’aria che la attraversano (Christian è meteorologo), la Francia è una tapa imperdibile per decine di milioni di uccelli e pipistrelli che sorvolano o attraversano nostro territorio da febbraio a giugno per raggiungere la loro area di nidificazione o da agosto a novembre per raggiungere le loro aeree di svernamento.

Se abbiamo questa fortuna di poter osservare due volte all’anno uno degli spettacoli più belli della natura, secondo Christian, ci spetta anche di assumerci le nostre responsabilità per proteggere queste specie migratrici, simboli d’un patrimonio naturale transnazionale comune : la sopravvivenza di milioni di uccelli dipende delle condizioni di passaggio e di accoglienza che  loro riserviamo.

Andiamo in 3 grandi regioni francesi che sono luoghi di migrazione per eccellenza come in Bretagna, le Landes e la Camargue. Christian vivrà in mezzo alle specie più diverse, incontrare scientifici, ornitologi dilettanti e  personaggi atipici…

In ciascuna di queste regioni, Christian partecipa alle esperienze di questi cercatori di alto livello. Christian studia con un scientifico ornitologo come le zampe degli uccelli si riscaldano in volo e servono di radiatore. Per vedere questo giriamo con una telecamera termica.

Un altro scientifico americano (tesi negli Stati Uniti) ci spiega il volo in formazione degli uccelli e perché gli uccelli praticano il volo in sbieco. Un scientifico del laboratorio di Chizé studia il battito cardiaco degli uccelli in volo.

Christian Moullec è itinerante con suo ultraleggero galleggiante e suoi gruppi di uccelli migratori. Nel suo itinerario, in ogni fase, Christian Moullec incontra i responsabili dei luoghi, delle riserve, dei « pazzi » delle associazioni di protezione… Sorvola ogni luogo coi suoi uccelli.

Quando non è in aria, è nel suo ultraleggero galleggiante in riva al mare in mezzo agli uccelli. Va per l’incontro di tutti i tipi di specie di uccelli alcune delle quali sono misteriose al livello etologico. È in agguato con quelli che osservano che sta volando poi quando atterra, osserva gli altri uccelli galleggianti. Fa parte della natura. Suoi occhi leggono il Libro delle meraviglie degli uccelli del mondo.

La Francia è un incrocio delle migrazioni di uccelli… L’aria è un punto di vista dei luoghi eccezionali !… Eppure è un territorio rischiosi per i migratori !
Il futuro di numerose specie è incerto. In Francia, il regresso dei spazi naturali, delle zone umide, la diminuzione degli insetti, lo sviluppo delle strutture aeree, l’inquinamento luminoso sono problemi per gli uccelli migratori che devono già affrontare molti pericoli naturali. I cambiamenti climatici incidono sulle specie modificando il periodo di picco di emergenza degli insetti prima del loro ritorno sui luoghi di riproduzione. Le azioni da intraprendere sono urgente.

Christian è anche al centro di questa mobilitazione concertata. Delle associazioni sostenute da ornitologi indipendenti rispondono a queste sfide per la protezione dei migratori. La Missione Migrazione è sul campo con Christian e lotta su tutti questi fronti, analizza la questione della conservazione, conduce azioni eccezionale di protezione e conta sul coinvolgimento dei cittadini. I migratori sono anche una storia di uomini !

Christian ci rivela lo studio delle migrazioni con  :
– Studi scientifici
– I conteggi sul campo
– I programmi di – annidamento
– Il monitoraggio via satellite
– I radar
– Migrazione e cambiamento climatico
– Le azioni per la protezione

Vivere in mezzo agli uccelli come un uccello (strano uccello questo Christian), sentire uccello, pensare uccello, bere e mangiare a volte uccello, coinvolgere nella loro quotidianità e essere padre adottivo di uno stormo di uccelli è un’esperienza unico, originale e straordinaria che Christian Mouillec ha il grande piacere di condividere con noi nella sua gioia e nel suo arte di vivere che sono contagiosi. Ma il percorso di una migrazione è pieno di insidie !

SYNOPSIS SVILLUPATO

Due volte all’anno il cielo della Francia è il teatro di uno dei più belli e misteriosi spettacoli naturali che implica decine di milioni di uccelli… Se la migrazione affascina l’Uomo da sempre, le specie migratrici sono costrette a migrare per trovare delle risorse alimentari o per fuggire da un clima inadatto… Sono anche capace di percorrere diverse migliaia di chilometri. Dunque è un momento delicato. Eppure, le nostre attività umane, che si moltiplicano, costituiscono delle minacce ulteriori. È urgente prendere le misure necessarie per facilitare la migrazione di queste specie viaggiatrici che ci fanno sognare.

La Francia è un incrocio per milioni di uccelli migratori che attraversano il paese e ci fanno scale. Ma Christian Moullec assista negli ultimi anni ad un declino di questi grandi viaggiatori. Le attività umane hanno scosso i loro punti di riferimenti e rendono difficile il loro viaggio. Questo documentario propone di seguire  Christian Moullec che studia e osserva gli uccelli da oltre 40 anni. A bordo del suo ultraleggero, ha immaginato un progetto un po’ pazzo nello scopo di offrire agli uccelli un’opportunità per continuare a fare i loro viaggi sopra le nostre teste : una « scuola della migrazione ». Ma non soltanto !…

Nelle nostre tre regioni più belle di Francia scopriamo il percorso di una migrazione…pieno di insidie :

1 Inquinamento luminoso. Gli edifici illuminati e i fari sono una nuova minaccia : sono trappole per alcuni migratori notturni che sono attratti verso quei punti luminosi e li urtano frontalmente.

2 Folgorazione e collisione. Linee ad alta e media tensione rappresentano un rischio di folgorazione, i pali elettrici servono di posti da caccia o di deposito. È il caso per le specie con grande portata (principalmente rapaci) che possono entrare in contatto nello stesso tempo nelle due fasi. È difficile di quantificare il numero di vittime.

3 Turbine eoliche (offshore e terrestre). Les turbine eoliche hanno 3 tipi d’impatti principali sugli uccelli ma anche sui pipistrelli : la perdita di habitat, la mortalità diretta e il disturbo. Quindi non devono essere poste sui corridoi migratori.

4 Il riscaldamento climatico. I cambiamenti climatici disturbano le specie migratrici. Le specie maggiormente colpite sono le quale per cui la migrazione viene attivata da un orologio biologico preciso. Alcune di esse sono indietro con il picco di emergenza degli insetti di cui si nutrono, le conseguenze sono drammatiche con degli alimenti insufficienti per l’alimentazione dei giovani. La siccità accentua anche la desertificazione in Africa e rende il sorvolo di questi regioni ancora più lungo e difficile.

5 Caccia e bracconaggio. Le date di caccia non sono sempre coerente con la protezione delle specie migratrici. Ancora più grave, il bracconaggio si svolge illegalmente in siti di migrazione importantissimi.

6 Deterioramento  dei passaggi obbligati… Se alcune specie come i passeri hanno un ampio fronte migratorio, altre specie utilizzano « corridoi » di migrazione ben definiti nello spazio. Luoghi precisi, come le frange del litorale o i passi, diventano allora delle zone di passaggio dove è importante che l’impatto umano sia il più ridotto possibile.

7… e delle fermate migratorie. Il diboscamento, il prosciugamento delle zone umide, l’uso di pesticidi ed altri inquinanti hanno così un impatto diretto sulla migrazione. Dei luoghi di pausa salvaguardati sono necessarie affinché gli uccelli riprendono forza e accumulano delle riserve energetiche indispensabile per proseguire loro viaggio.

Le soluzioni proposte da Christian e le associazioni come la LPO (Lega per la Protezione degli Uccelli, associazione francese per la conservazione della natura)…

Oggi gli uccelli migratori devono affrontare nuove minacce che potrebbero essere minimizzate o evitate. È urgente agire ed è proprio quello che fa Christian con diverse associazioni di protezione delle specie migratrici. Essi sono in azione in :

  • la manutenzione di luoghi di pausa di migrazione : conservazione delle zone umide, lotto contro il diboscamento, sensibilizzazione presso gli agricoltori contro l’uso di pesticidi, acquisto di terreni, classificazione come riserva naturale…

  • la prevenzione dei rischi provocati dall’uomo : lavoro in collaborazione con le imprese in questione prima degli impianti di turbine eoliche e delle linee ad alta e media tensione per impedire loro installazione sulle vie migratorie e posizionarli in modo adeguato al fine di rendere la rete esistente meno pericolosa.

  • la prevenzione dell’urbanizzazione in alcune zone…

  • il rispetto delle date di caccia, denunciare il bracconaggio e qualsiasi altra violazione della legge.
  • il miglioramento delle conoscenze

  • acquisire dati : sviluppare il monitoraggio radar degli uccelli, condurre operazioni di baguaggio e installazione di balise, studiare e seguire le specie migratrici con l’identificazione ed il conteggio dei volatili sui siti strategici,

  • valutare ed analizzare questi dati. Sensibilizzazione e coinvolgimento del grande pubblico

  • sviluppare i siti in rete per il monitoraggio della migrazione in Francia : Visionature, Mission Migration,

  • reclutare e fidelizzare nuovi osservatori volontari.

  • dirigere seminari e gite (Eurobirdwatch…).

In queste 3 regioni francese, che sono Bretagna, le Landes, la Camargue, con queste migrazioni Christian ha il grande piacere di condividere momenti magici con degli uccelli.

BRETAGNA

Christian Moullec, a bordo del suo ultraleggero intraprende un viaggio tra il Cantal e la Bretagna con una dozzina di oca colombaccio, un gruppo relativamente importante che richiede un’attenzione costante. È fondamentale che la persona sulla terra osserva continuamente se un elemento del gruppo non si perde. L’ultraleggero deve assolutamente evolvere al ritmo dei studenti più difficili.

Continuamente, Christian li conta. Alcuni uccelli si pongono ovunque, è necessario non perderli di vista affinché recuperarli al più presto per evitare i predatori come le aquile.

Christian Moullec torna in un primo tempo con i suoi « bambini volanti » (i suoi uccelli che alleva nel Cantal), nel suo ambiante originario, la Bretagna dove vivrà con ciò che ha di più caro al mondo : il Regno degli uccelli lungo le coste, nelle paludi salmastre, sull’Oceano Atlantico che ha un forte profumo di iodio.

È in immersione totale con oche colombaccio, poi in altri siti con oche selvatiche o gru cenerine che lo accompagnano nei suoi viaggi migratori. Si prende cura di queste 3 specie che volano con lui come la luce dei suoi occhi. Questo crea una certa tensione perché non gli è permesso di perderne una !

Christian osserva il volo degli uccelli da anni e ora ha un punto di vista unico. In questa nuova dimensione alla quale riesce, fa delle scoperte e si meraviglia. Il vortice creato dall’estremità della sua ala agisce in movimento un po’ come un aspiratore cui gli uccelli si servono per economizzare la loro energia. Agiscono tra di loro allo stesso modo, l’uccello davanti trascina in parte nella sua scia proprio dietro di lui.

A turno si alternano in testa del gruppo. Constata anche che gli uccelli più abili usano la massa d’aria più densa situata contro il bordo d’attacco dell’ala per lasciarsi trasportare senza nessun battito di ali come se facevano surf su un’onda invisibile. Secondo lo scientifico americano, la NASA a stimata che volando così, è possibile risparmiare fino al 20% di energia. Sta facendo dei test su F-18.
Un altro scientifico studia le pulsazioni cardiache degli uccelli in volo.

Il loro comportamento di fronte ai molteplici pericoli del volo, gli uccelli iniziano il pilota alla prudenza e gli imparano a stare attenti alle trappole. Christian si accorge che non piacciono agli uccelli di volare in barbule. « Ho sentito dal loro volo che diventano molto nervosi, mi prometto che loro eviterò questo tipo di paura ».

Un’altra sera, decolla nonostante un cielo minaccioso e agisce con un semplice ragionamento umano, gli uccelli volevano assolutamente evitare prendere quota e agganciare il suo ultraleggero. Christian deve volare pericolosamente alla radice degli alberi.

Ma nel suo viaggio, vede molti uccelli che sono massacrati dalla caccia. In questa carneficina, i cacciatori fanno dei danni nonché industrie alimentari per l’agricoltura.

Christian non ha peli sulla lingua per raccontare loro misfatti anche se è riuscito a farne piangere alcuni cacciatori e convincerli a consegnare il loro fucile.

Christian vola al momento delle grande migrazioni con le sue oche colombaccio lungo la costa francese in Bretagna. I suoi uccelli si mescolano a quelli dei migratori. Le oche colombaccio frequentano i fondali limosi dei bracci in rifugi naturali, più spesso in bande che possono raggiungere centinaia di individui.

Come un uccello nell’acqua, Christian vive in mezzo a loro nel suo ultraleggero che gli serve di posto di osservazione privilegiato. Si evolve in questi cinque siti di osservazione privilegiati dell’oca colombaccio che sono elencati in Francia, in Finistère (l’insenatura di Penfoulic a Cap-Coz a Fouesnant, l’insenatura di Goulven; e in inverno sulle Côtes-d’Armor; a Saint-Jacut-de-la-Mer, alla foce del Trieux ma anche a Kerpalud, vicino al porto di Paimpol o nella Baia di Saint-Brieuc dove svernano).

Christian fotografia e filma la riproduzione che ha luogo nel mese di giugno.

L’oca colombaccio nidifica in piccole colonie, spesso su isole.

L’inizio della migrazione avviene dalla fine del mese di settembre.

In inverno si associ spesso al fischione.

È una specie sopratutto marina che incontriamo raramente in acque dolci. Nelle aree di svernamento, l’oca colombaccio è erbivoro rigoroso. Da pochi decenni, le oche hanno ampliato la gamma delle loro risorse alimentari rimanendo in modo più pronunciato su prati adibiti al pascolo o ancora dei cereali vernini.

Questo spiegherà allora che molte altre specie di uccelli marini dove delle zone umide regrediscono, questa specie sia localmente in forte aumento. La Francia accoglie quasi il 50 % di questa popolazione, seconda degli anni.

L’oca colombaccio gode di una protezione totale sul territorio francese. Dunque è vietato di distruggerla, menomarla, catturarla o toglierla…

Gli studi scientifici sull’oca forniscono certezze sulla distruzione delle praterie : queste analisi derivanti dal confronto tra la quantità di Zostera marina consumata dagli uccelli erbivori (oche, cigni, anatre fischiatrici) e la quantità prodotta dalle praterie. Non vi sarebbe d’impatto !

In Bretagna, vogliono riaprire la caccia all’oca colombaccio, il che rischia ancora di decimare la specie. Ora i civili possono avvicinarsi degli uccelli che sono al sicuro ma se la caccia riprende, è finito. La gente non potrà più avvicinarsi di loro. Christian insorge contro questa caccia !

LE LANDES DI GASCOGNA

Con le sue gru cenerine, Christian Moullec volla ora sopra le Landes. Sorvola Arjuzanx. Un insieme di grida sonore spezza il calma del cielo delle Landes. Sopra la testa di Christian, nel suo ultraleggero, grandi uccelli in formazione migrano verso territori più caldi.

Non ci sono più dubbi, l’inverno è qui e con lui il ritorno delle nostre  gru cenerine. È un’occasione unica di vedere passare tale fenomeno nelle Landes per tutto capire di quest’uccello maestoso ! Sono fino a 40 000 gru a soggiornare qui ogni inverno facendo delle Landes una delle più grande aree di svernamento di Europa.

A partire da novembre e fino a febbraio, basta che guardiate sopra le vostre teste per vedere questi spettacolari movimenti di gruppi attraversare il cielo.

Christian ama più di ogni altra cosa stare all’erta all’alba per vedere in partenza le gru, dall’alto dell’osservatorio d’Arjuzanx : un spettacolo unico punteggiato da urla penetrante le Landes.

Il sito naturale d’Arjuzanx, antica miniera diventata Riserva Nazionale di Caccia e Fauna Selvatica, si fa terra d’accoglienza per migliaia di gru cenerine durante lo svernamento. Ci trovano tutte le condizioni favorevoli per loro soggiorno tra metà ottobre e metà marzo :

– dei campi di granturco (zone di pascolo) che permettono a loro di nutrirsi quotidianamente.

– delle zone umide così aperte dette anche dormitori dove trovano la tranquillità necessaria. Christian le osserva di notte al binocolo a infrarossi.

Ogni mattina, le gru lasciano il sito per raggiungere i campi di granturco e a fine giornata tornano verso il sito e i dormitori. Lo spettacolo è magico quando sei in mezzo a loro. Christian assapora la sua fortuna come un adolescente privilegiato.

Ci svela tutti i segreti di quest’uccello migratore. Le gru cenerine sono sempre più numerose a fare loro svernamento qui per evitare l’attraversamento dei Pirenei.

È una dei più grandi uccelli protetti d’Europa. Uno scientifico americano ci spiega il volo : il volo in V o in formazione risponde a una strategia di risparmio di energia ma anche per motivi di sicurezza. Questi voli possono raggruppare da 20 a 200 individui. Christian parla alle sue gru, imita il grido della gru cenerina che è un « krooh » penetrante e stridula che trasporta lontano (fino a 4 km). Quale baccano nel cielo delle Landes !

Christian ci fa scoprire la Riproduzione : nelle aree di nidificazione nel Nord dell’Europa. Le coppie sono unite per la vita. La femmina depone in generale due uova in un nido posto a terra e circondato dall’acqua.

Con lui seguiamo la migrazione delle gru cenerine giorno per giorno, passo dopo passo che voliamo in mezzo a loro. Le Landes di Guascogna sono diventate un territorio maggiore dello svernamento per le Gru cenerine negli ultimi anni. Le Gru cenerine sono una specie migratrici che attraversano la Francia in diagonale all’autunno per raggiungere le terre spagnole al fine di trascorrere l’inverno.
È un territorio di tappa in questa migrazione. Le piantagioni di pini a scapito della lande a metà del XIX secolo hanno ampiamente ridotto le zone di accoglienza per le gru che proseguivano loro viaggio fino in Spagna.

Durante l’inverno, 63 000 grue soggiornano qui. Quindi le sfide della conservazione sono importantissimi dato che ¼ delle gru d’Europa ovest sverna nelle Landes di Guascogna mentre ¾ transitano.

Christian ci porta in un’uscita aerea fotografica mirata con lo scientifico americano a bordo che effettua delle misure di geolocalizzazione.

Christian ci fa scoprire la Festa delle Gru che si svolge in novembre : molti manifestazioni come delle conferenze, esposizione di foto, animazioni, uscite…

Diverse migliaia di uccelli provenienti dai paesi scandinavi svernano qui. Christian ci fa volare e scoprire delle specie incredibile.

Trovano in questa regione delle condizioni favorevole alla loro residenza : rifugi per la notte e il cibo glanea sui campi.

Christian segue gli ornitologi del Parco naturale, della Casa della natura del Teich, della LPO e della riserva d’Arjuzanx che sono professionisti esperti.

Ci propongono una scoperta sensibile dell’uccello con esperienze sul campo.

Lo svernamento della gru cenerina corrisponde ad un progetto collettivo :

– un progetto di ecoturismo
– Percorsi di trekking morbidi
– Lo svernamento della gru cenerina
– Un marchio a favore dello sviluppo sostenibile
– Strategia turistica 2026 2020

È una specie emblematica e il più grande migratore europeo.

LA PALUDE DI ORX

Nella Palude di Orx, Christian interviene con i suoi uccelli in questa natura acquatica preservata. La Palude di Orx costituisce l’ultima grande zona umida protetta del litorale aquitano. Alla luce del suo forte interesse ornitologico, questa vasta proprietà del Conservatorio del Litorale di circa 1000 ettari (1989) è classificata in Riserva Naturale Nazionale.

Prosciugato sotto Napoleone III per scopi agricoli, quest’antico polder circondato di canali costituisce oggi une fermata privilegiata per gli uccelli migratori che ci trovano riposo e cibo. Composto da un mosaico di ambienti (corpi idrici, saliceti, canneti, prati, pavimento di giunchi), la palude di Orx accoglie in particolare una piccola tartaruga speciale !

Christian osserva una piccola tartaruga d’acque dolci sconosciuta della maggior parte della gente : la testuggine palustre europea anche chiamata tartaruga fangosa. Rettile acquatico indigeno,  la testuggine palustre europea è strettamente protetta. Questa specie è in forte regressione a causa della scomparsa o della degradazione del suo habitat : le zone umide. Ha un forte interesse in termini di obiettivi di conservazione. Infatti la salvaguardia dei suoi habitat – le zone umide – permette d’assicurare suo ciclo di vita ma permette anche la salvaguardia d’un ampio corteo faunistico e e floristico.

La riabilitazione dell’antico settore agricolo della palude di Orx ha portato a un ampio spazio protetto alla rete idraulica complessa che costituisce una diversità di ambienti.

Al fine di sensibilizzare il pubblico, grandi e piccini, alla salvaguardia di questa specie di spicco, Christian Moullec propone di fornire tutti i segreti della testuggine palustre europea.

I diversi lavori bosco arredati permettono al visitatore di osservare le specie senza disturbarli, a condizione di essere discreto : osservatorio delle Piume, palizzata delle testuggine palustre europee, osservatorio delle Zampe alla fine dell’impalcato di 300 metri di lunghezza nella palude, Galleria e atelier degli artisti, palizzata delle specie invasive, osservatorio dei Becchi, piattaforma originale della palude e settore storico delle pompe. Vari ornitologi ci svolgono lavori scientifici.

In Francia, Christian Moullec non ha necessariamente una buona pubblicità tra gli ornitologi patentati. Il suo difetto fondamentale, secondo loro, è di essere un autodidatta. Non fa parte di questo ambiente. Ufficialmente, ritengono che il suo progetto è troppo intervenzionista e che se la specie deve scomparire della faccia della terra, non potevano fare niente per lei.

Anche se le cause della sua estinzione non hanno niente di naturale. La pubblicità intorno al lavoro di Christian indispone anche i ricercatori abituati a lavorare nell’ombra e passano la maggior parte del loro tempo a guadagnare delle borse per proseguire i loro lavori.

Collabora tuttavia con dei ornitologi intelligenti che approfittano dei suoi voli per fare degli studi scientifici.

Nello stesso tempo, ha portato molti cacciatori all’ornitologia. « Ne ho visto piangere guardando i miei film e lasciare loro fucile », ci affida. Colui che parla all’orecchio delle oche sa anche, dalla sincerità del suo impegno, parlare al cuore degli uomini.

Christian Moullec sorvola la Camargue con le sue oche selvatiche sopra mandrie di cavalli. Dei manadi selvaggi che, dal suo punto di vista, rivelano une visione eccezionale. Poi si pone tra decine di migliaia di anatre (sopratutto alzavola, germano reale, codoni e mestolone comune ma anche moriglione e moretta) vengono a trascorrere l’inverno in Camargue.

Sono particolarmente affezionati dello stagno del Vaccarès che garantisce loro, con 6 300 ettari e uno statuto di riserva naturale, un’aree di riposo eccezionale. La riva è molto propizio in inverno all’osservazione di consegna di anatre.

Christian è preoccupato dalle oche selvatiche, immerso con suoi uccelli nel loro sito in Camargue. In seguito, attraverseranno i Pirenei per raggiungere il Guadalquivir in Spagna.

In questo sito straordinario della Camargue, incontra i partner di protezione della natura. Già in agosto le grandi manovre della migrazione si attivano : rondoni e il Nibbio bruno aprono il ballo, dopo seguiti dal pecchiaiolo occidentale e poi le cicogne bianche e tutta la coorte dei viaggiatori di lungo corso.

Molti uccelli vanno in Africa ma altri si limiteranno ad un viaggio europeo limitandosi di lasciare terre ostili in inverno per atterrare qua e là in Europa del Sud più accogliente : Gru cenerate (Grus grus) ed Oche Selvatiche (Anser anser) ne sono un buon esempio.

La riduzione della durata del giorno stimola l’istinto migratorio e le riunioni si organizzano, le grandi truppe aspettano il segnale del grande viaggio e sono le condizioni meteo del momento che controllano : tempo chiaro conseguenza di alta pressione centrata sull’Europa del Nord… che non predetermina il tempo che farà più lontano e più tardi.

Le oche selvatiche risalgono verso nord dalla fine di gennaio e fino a metà marzo. Il passaggio post-matrimoniale si estende da settembre a metà dicembre, in generale in due ondate (seconda metà di ottobre e metà novembre). L’oca selvatica è l’antenato della maggior parte delle oche domestiche. È anche la più grande delle oche grigie.

GRIDA E CANTI

Christian è in agguato, osserva l’oca selvatica. Quando decolla con lei, emette delle grida in volo, serie sonore di note simile a colpi di clacson e dei « aahng-ahng-ung » profondi e ripetuti. Quando sono in gruppi, il rumore è udibile ad una certa distanza.

Quest’oca produce suoni più profondi e più metallici degli altri specie di oche grigie. Christian in volo in mezzo a loro ha un’aria triste.

HABITAT

Christian segue l’oca selvatica che frequenta le zone umide con delle terre scoperte, vicino ai prati o con dei bordi vegetali.

Durante l’inverno, questa specie si trova nelle paludi e nei terreni coltivati nelle zone rurali aperte e anche sui laghi e sulle lagune.

È commosso quando vede una coppia di oche selvatiche che resta in generale unita per la vita ma il territorio non è mantenuto per tutto l’anno. La maggior parte dei giovani restano con gli adulti fino a prossima primavera.

I giovani passano spesso l’estate del loro secondo anno di vita sul loro territorio natale e possono aiutare per la difesa e l’allevamento dei pulcini dell’anno.

VOLO

È in volo che Christian è il più felice. Uno scientifico lo accompagna per studiare loro zampe che diventano più calde. Vogliono risolvere questo mistero!

L’oca selvatica ha bisogno di correre lungo il pelo dell’acqua per arrivare a volare via con suo corpo pesante e tozzo. Ma vola molto bene grazie alle sue potente ali. Effettua dei battiti veloci e continui per mantenere suo volo diretto. Durante i voli in formazione la più anziana guida il gruppo.

L’oca selvatica non è una specie in pericolo attualmente. Tuttavia, il drenaggio delle zone umide e la pressione dovuta alla caccia hanno causato diversi declini. Inoltre queste oche danneggiano le colture e questo causa conflitti con gli agricoltori.

L’oca selvatica è una specie acquatica che nuota più frequentemente delle altre oche. Sulla terra, cammina con meno dondolamenti che le anatre e è capace di correre con velocità.

Durante le migrazioni, i gruppi di oche volano in generale in formazione in V. Il volo è potente, veloce, regolare con battiti d’ali piuttosto lenti. Questa specie piana prima di posarsi e alla fine cade violentemente.

Christian Moullec si preoccupa delle minacce che alcune oche selvatiche subiscono. I principali predatori dell’Oca selvatica sono i rapaci, i corvidi, i cani randagi, le volpi e… l’uomo.

Oltre la predazione diretta, l’uomo minaccia le oche a causa della distruzione del loro habitat, per esempio con il drenaggio delle zone umide o di conseguenza l’urbanizzazione e con l’inquinamento industriale e agricolo. Ogni disturbo delle zone umide come la frequentazione da parte dei turisti indebolisce le sue popolazioni.

In molti paesi dell’Europa, dei gruppi di oche in migrazione saccheggiarono spesso campi di patate o di carote. Benché la caccia di questo uccello è regolamentata nella maggior parte dei paesi, la caccia è anche motivata dal consumo dell’animale e dal sentimento di vendetta contro l’uccello devastatore.

L’oca selvatica è la specie maggiormente cacciata in Francia. È anche una delle oche più sensibile all’intossicazione saturnina dall’ingestione di palline di piombo da caccia. Anche se queste granaglie tossiche sono vietate per la selvaggina d’acqua, l’inquinamento delle zone umide è spesso cronico.

Christian è in un paradiso selvaggio per uccello dove prende tutto che si trova nelle sue osservazioni e nelle sue interazioni con gli uccelli. Suo ultraleggero flottante è la sua base. La Camargue è una zona umida paralica di 150 000 ettari che ospita numerose specie animali e vegetali. È classificata come riserva di biosfera e parco naturale regionale.

Dal XIX secolo, è oggetto di operazione di controllo dell’acqua. La Camargue ospita un eccezionale patrimonio vivente. È una fermata migratoria per le anatre e gli uccelli d’acqua,  si contano 150 000 individui in transito ogni anno. Molte anatre svernano sopratutto sullo stagno di Vaccarès.

In estate, ci sono fino a 30 000 fenicotteri rosa : Christian vola con i fenicotteri rosa. La Camargue è l’unico luogo di riproduzione annuale in Europa per questo animale. Un’isola è stato allestito per la sua riproduzione sullo stagno del Fangassier che Christian scopre con eccitazione.

La Camargue ospita la nutria introdotta al XIX secolo. La Camargue è anche conosciuta per le sue zanzare : si contano 40 specie. E con loro il Paradiso a volte ha un sapore d’inferno! Christian ne soffre!

Il clima e l’ambito particolari vedono lo sviluppo di piante adattate come le salicorni e limonio che hanno la particolarità di crescere in ambiente salato e anche il giglio delle sabbie che fiorisce nelle dune.

Il patrimonio naturale della Camargue è soggetto a vari vincoli che lo mettono in pericolo come l’inquinamento cariato dal Rodano, la riduzione degli spazi naturali a vantaggio dell’agricoltura, la caccia o ancora il mare che erode le spiagge del litorale.

Nello stesso tempo che scopre tutte queste bellezze, Christian scopre un patrimonio minacciato! Le ricchezze biologiche del delta del Rodano sono universalmente riconosciute. Fanno della regione un vero e proprio « monumento naturale ».

Al fine di assicurare la conservazione di questo patrimonio d’eccezione, è stato necessario sottrarre immense distese a molteplice pressioni, agricole, industriali, urbane, turistiche.

Le associazioni per la protezione lo dimostrano a Christian. Oggi i spazi naturali protetti coprono 25 000 ettari del delta, circa il 20% della sua superficie. Peraltro, le politiche di gestione a favore della conservazione della natura (pascolo estensivo, agricoltura ragionata) si sono moltiplicati sopratutto nel quadro delle azioni del Parco naturale regionale.

Con i suoi uccelli in volo, Christian scopre che possiede degli ambienti (steppe salate, lagune, paludi…) raramente incontrati altrove su una tale estensione, svolgendo così un ruolo di rifugio per molte specie rare di piante e animali. Situato sul percorso delle grandi migrazioni Nord/Sud, costituisce un sito per il risposo e per mangiare da innumerevoli uccelli.

Il delta è quindi uno scalo estremamente apprezzato. Poco esposto al gelo delle acque, è anche molto attraente in inverno in particolare dagli uccelli di acqua (circa 150000 anatre ogni inverno). L’oca selvatica fa parte delle 11 specie presenti in Camargue che sono inseriti nella lista rossa come « vulnerabili ».

La Camargue accoglie gli effettivi invernali i più importanti al livello nazionale. Ma durerà per sempre? Per questa grande diversità di uccelli d’acqua, la Camargue è diventata un sito di importanza comunitaria per lo svernamento degli anatidi. Osserviamo anche un gran numero di specie infeudate alle zone umide (anfibi, rettili, insetti, mammiferi…).